Impianti minimi, respinta la richiesta di sospensiva di ARERA

Il Consiglio di Stato respinge la richiesta di sospensiva avanzata da ARERA nei confronti delle sentenze del TAR che hanno demolito il sistema degli impianti minimi per il trattamento dei rifiuti. Il Laboratorio REF Ricerche: “Ora serve un intervento chiarificatore del Ministero”
Il sistema degli impianti minimi di ARERA è un passo più vicino al definitivo annullamento. Nella giornata di ieri il Consiglio di Stato ha infatti respinto la richiesta di sospensiva avanzata dall’autorità di regolazione nei confronti delle sentenze del TAR Lombardia che hanno demolito il meccanismo di tariffe al cancello lanciato nel 2021 dall’authority. Tre pronunciamenti di fatto identici, nei quali i giudici hanno stabilito come il sistema sia in contrasto “con il riparto di competenze tra Stato e Regioni”, avendo attribuito agli enti territoriali il potere di individuare gli impianti considerati indispensabili alla chiusura del ciclo e di assoggettarli a un regime di flussi prestabiliti e tariffe regolate. Un potere, quello di individuare gli impianti ‘minimi’ – e quindi i fabbisogni minimi di trattamento da soddisfare – che secondo i giudici l’ordinamento riconosce invece solo allo Stato e, nello specifico, al Ministero dell’Ambiente.