La “rivoluzione industriale” del ciclo idrico integrato

L’intervento del Direttore del Laboratorio REF Ricerche, Donato Berardi, per RIENERGIA, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua.
Il servizio idrico ha cambiato marcia negli ultimi dieci anni. La regolazione ARERA, l’avvio e l’operatività degli enti di governo d’ambito e l’affermarsi della gestione industriale disegnano quella che, in più occasioni, abbiamo chiamato “rivoluzione industriale” delle regole. Un percorso nato per affrancare la gestione dell’acqua dall’ingerenza e dai bilanci dei Comuni per restituire al Paese operatori in grado di esprimere economie di scala e competenze, chiudere le distanze nella qualità del servizio e negli investimenti che ancora ci separano dall’Europa che conta.
Nonostante il passaggio di testimone dai Comuni alle aziende industriali sia avvenuto, qualche regione del nostro Mezzogiorno è rimasta indietro. Nei territori in cui questo cammino è avanzato, i miglioramenti sono visibili: ci siamo dotati dei depuratori e delle fognature previsti dalle Direttive europee dei primi anni ‘90, la qualità del servizio ha raggiunto standard adeguati, con punte di eccellenza, si investe per ridurre gli impatti ambientali e si approntano iniziative di adattamento per mitigare le conseguenze del clima che cambia. Certamente le tariffe sono aumentate, in linea con il maggiore sforzo profuso e gli investimenti, ma al contempo le utenze economicamente disagiate sono state protette dagli aumenti delle bollette, e sono stati introdotti rimborsi automatici agli utenti in caso di mancato rispetto degli standard delle prestazioni.