L'impatto dirompente del lavoro agile: quali prospettive?

L’intervento di Claudia Peiti e Serena Bognanni su Poliorama
Il sentiment comune sembra aver già individuato nel lavoro agile una nuova normalità. Per la prima volta si dispone però di un esperimento naturale di vastissima scala. Per trarre il meglio è bene partire dall’osservazione di quanto questo esperimento ha messo in luce.
L’impiego dello smart working ha conosciuto una effettiva diffusione nel corso del 2020, sotto la spinta dell’emergenza sanitaria per Coronavirus (Covid-19), portando tutte le realtà economiche a sperimentare l’utilizzo del lavoro agile, o forse più realisticamente del lavoro da remoto.
Uno studio del Politecnico di Milano evidenziava come nel 2019, nel 71% delle pubbliche amministrazioni analizzate non era stata avviata nessuna iniziativa volta all’adozione del lavoro agile, un dato non lontano dalle piccole e medie imprese (67%) cui fanno da contraltare solo le grandi imprese private in cui questo valore era pari al 30%.