3 Febbraio 2021

Meno Male Che C’è il TAR

Una recente sentenza del Tar del Lazio conferma la piena legittimità dell’impiego del combustibile da rifiuti (CSS) nei cementifici e, più in generale, pone un freno alle pretestuose interpretazioni del principio di precauzione. Gli autori di questo articolo, del Laboratorio di REF Ricerche, ne commentano per noi il contenuto e i possibili effetti in un contesto paese – burocratico, politico e di affollamento normativo– spesso condizionato da pregiudizi, che non favorisce l’innovazione tecnologica e nemmeno l’ambiente.

Non si può impedire l’ammodernamento tecnologico di impianti produttivi sulla base di timori o incertezze, quando non c’è alcuna evidenza scientifica di danni per la salute. Così il TAR del Lazio si è espresso in questo inizio 2021 sull’uso del combustibile da rifiuto nei cementifici in una recente sentenza sul ricorso di alcuni comitati. Dello stesso identico tenore si è espresso in quegli stessi giorni il Tar del Veneto [1], dando piena legittimità al lavoro della prima linea dell’impianto di Veritas che continua a trasformare una parte del CSS prodotto in energia. Nello specifico veneziano, si tratta solo del 15% dei rifiuti indifferenziati raccolti nel rispettivo ambito di riferimento, a fronte di un recupero di materia che interessa il restante 82% (con solo il 3% destinato alla discarica).

Come capita spesso nel nostro paese, nell’assenza di una guida sicura della classe politica (a ogni livello territoriale), spesso timorosa di scegliere nell’interesse di tutti, e in presenza di una conflittualità esasperata (soprattutto nel campo dei rifiuti) ci si affida alla magistratura per uscire dall’impasse. Dovrebbe essere una eccezione, è invece la regola.

Per essere chiari: valorizzare in senso energetico, in sostituzione di fonti fossili, scarti che andrebbero in discarica è una pratica pienamente rispettosa della gerarchia dei rifiuti definita dalla normativa UE e italiana e un passaggio cruciale, almeno nell’immediato, sulla strada della decarbonizzazione della nostra economia.

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