Newsletter n.4 - ottobre 2021

Nel caso vi foste persi qualcosa…
Quanto conta la Regolazione? Una domanda che merita una risposta articolata che non si adatta a questo spazio. Senza dubbio, però, da quando le sono state affidate le gestioni del servizio idrico e successivamente dei rifiuti, l’autorità regolatoria preposta – cioè ARERA – ha cercato di mettere ordine.
E di Regolazione e dei suoi impatti, si sono occupati alcuni dei nostri Position Paper pubblicati nell’ultimo periodo. Sul fronte acqua ci siamo interrogati sul ruolo del Regolatore quale soggetto abilitante per una sempre maggiore modernizzazione del settore da realizzarsi attraverso l’utilizzo di meccanismi che incentivino l’innovazione da parte dei gestori.
Successivamente abbiamo tracciato un primo bilancio degli obiettivi raggiunti dal metodo tariffario (MTI-3) che ARERA ha stabilito per il settore idrico per il quadriennio 2020-2023. Arrivati alla “fine primo tempo” i risultati parziali restituiscono un settore in piena trasformazione, che oscilla tra un forte fabbisogno di investimenti e il contenimento dei costi. Senza dimenticare la sostenibilità ambientale, oggi divenuta obiettivo primario.
Sul fronte rifiuti, abbiamo cercato di capire quali saranno conferme e novità del secondo periodo regolatorio o MTR-2. Il primo, come noto, è stato un banco di prova per l’avvio della regolazione del ciclo dei rifiuti urbani; ora, con il MTR-2, l’attenzione alla qualità è rinforzata e si lega alla pianificazione regionale e nazionale. Sempre sul piano regolatorio, abbiamo esaminato quale fosse l’orientamento dell’Autorità in merito alla definizione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento o “al cancello”. Una questione complessa che porta con sé problemi noti nel panorama italiano quali dotazioni impiantistiche deficitarie, carenze sul piano operativo, governance deboli o con approcci lontani da una logica industriale.
Regolazione sì, ma non solo. Ci siamo occupati di sicurezza e salubrità dell’acqua, illustrando le conseguenze che si avrebbero se i gestori adottassero un “approccio basato sul rischio” (o risk-based approach) che preferisce la prevenzione degli impatti ambientali alle sole misure di sorveglianza. Ci siamo domandati se le aziende idriche, con il loro obiettivo di salvaguardia della risorsa e dell’ambiente, abbiano la possibilità di scegliere assetti societari maggiormente rispondenti a questa finalità. Partendo da alcuni casi concreti ci siamo soffermati su due forme: quella delle Società di Benefit e quella delle cosiddette B-Corp. Sul fronte rifiuti, abbiamo guardato ai Piani Regionali di Gestione Rifiuti e alle differenze nel loro completamento da parte delle Regioni italiane. Con una certezza: la necessità di adottare metodologie di pianificazione, linee guida e obiettivi in grado di indirizzare le scelte.
Infine, abbiamo affrontato un tema di stretta attualità, ovvero l’idrogeno e le sue potenzialità quale vettore energetico del futuro. L’Europa comunitaria ci crede, ma vi sono molte più domande aperte che certezze sul modo di arrivare a trasformare questo elemento nel protagonista della Transizione energetica.
Come sempre, gli argomenti non mancano. Non ci resta che augurarvi buona lettura!
(per dialogare con noi scrivete a laboratorio@refricerche.it)
