13 Luglio 2021

Corsa a ostacoli per la ripresa

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Se esistessero i campionati di crescita economica, l’economia italiana sarebbe fra quelle che probabilmente non si sarebbero neanche qualificate al torneo. Fortunatamente i nostri calciatori hanno fatto meglio.

Sarà forse per un processo imitativo, ma da qualche mese anche l’economia sta provando a ripartire, mostrando diversi segnali di rafforzamento.

Pesano tuttavia ancora le incertezze sulla propagazione del Covid-19. Le campagne vaccinali sono in fase avanzata solo in un numero ristretto di Paesi; l’ondata più recente avanza nelle economie emergenti, e potrà pesare sulla crescita della domanda mondiale.

Di una ripresa forte abbiamo però bisogno, soprattutto perché dal 2022 inizierà in tutti i Paesi europei la graduale rimozione delle misure straordinarie adottate per contrastare la crisi. In Italia si inizia con le prime norme relative alle protezioni del mercato del lavoro, e poi a seguire con i trasferimenti a imprese e famiglie. L’anno prossimo il deficit pubblico italiano si dimezzerà rispetto ai livelli record degli ultimi due anni. Un risultato facile da conseguire se si produrrà spontaneamente con l’aiuto di una ripresa guidata dalla normalizzazione dei comportamenti di consumo.

Lo snodo sta nel ritorno del tasso di risparmio delle famiglie sui livelli pre-crisi, dopo il forte aumento dell’ultimo anno. Tuttavia, questo tipo di aggiustamento non è scontato; molti dei cambiamenti negli stili di vita innescati dalla pandemia non sono reversibili: la diffusione del lavoro da remoto, la ridotta mobilità legata ai timori di contagio, la crescita delle vendite on-line, sono fattori che influenzeranno i comportamenti delle famiglie, ostacolando in diversi settori il pieno ritorno della domanda sui livelli pre-crisi.