6 Aprile 2022

Dopo la pandemia, la guerra

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Il 2022 era un anno segnato dal processo di aggiustamento dell’economia globale rispetto a una serie di attriti indotti dalla pandemia e dalle misure introdotte per contrastarne le conseguenze.

Nel corso delle ultime settimane, con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, le difficoltà sono aumentate; soprattutto a seguito dei rincari nei prezzi di molte commodities. In particolare, si sono acuite le tensioni nel mercato del gas europeo, che già da alcuni mesi aveva registrato un’impennata delle quotazioni.  Ne è derivato un aumento repentino dell’inflazione, e un brusco peggioramento delle prospettive di crescita.

Nell’area euro la prima metà del 2022 vedrà probabilmente variazioni del Pil di segno leggermente negativo, eventualmente compensate da un rimbalzo nel periodo estivo, se i prezzi dell’energia inizieranno a scendere e se troveranno conferma le riaperture e la partenza della stagione turistica.

La crescita che si registrerà per l’intero anno sarà quindi essenzialmente quella derivante dall’eredità statistica indotta dagli incrementi del 2021.

Ma ciò che più preoccupa è l’aumento dell’incertezza, che deriva da un nuovo shock pesante, quando ancora non sono state superate del tutto le difficoltà legate alla pandemia. Quella attuale è una crisi di carattere asimmetrico, che pesa sui Paesi europei molto più che sul resto dell’economia globale. La crisi energetica, se non rientrerà in tempi brevi, metterà fuori mercato interi segmenti della nostra industria.