30 Gennaio 2020

Molti rischi e qualche opportunità da cogliere nel 2020

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L’economia italiana, in sofferenza da diversi anni, nel biennio 2018-19 ha sfiorato la recessione. La crescita è risultata solo marginalmente positiva e, sulla base dei principali indicatori, dovrebbe mantenersi su questi ritmi anche nei primi mesi del 2020.

I due anni di stagnazione alle nostre spalle hanno interrotto un periodo positivo soprattutto per l’industria, frenato il ciclo degli investimenti, e fatto emergere nuove incertezze sul trend dei redditi delle famiglie.

Il 2020 rappresenta dunque un passaggio critico. Se l’economia non dovesse riuscire a invertire la rotta, anche la relativa tenuta del mercato del lavoro sinora osservata farebbe spazio a una nuova fase di arretramento. Le conseguenze di una nuova crisi segnerebbero ulteriormente un tessuto sociale già eroso da oltre un decennio di declino economico, con conseguenze ulteriori sulla stabilità politica del Paese.

Il Governo in carica da alcuni mesi si trova quindi a fronteggiare una situazione complicata. Tanto più che la stabilità del quadro politico è una condizione necessaria per la stabilità finanziaria.

Il 2020 è anche l’anno in cui si dovrebbero materializzare pienamente gli effetti positivi della politica della Bce, che ha favorito la caduta dei tassi europei e la riduzione dello spread in Italia. Al rientro delle tensioni finanziarie potrebbe aggiungersi un graduale recupero del commercio mondiale, dopo la brusca battuta d’arresto determinata dalle guerre commerciali. Sono questi gli elementi di stimolo alla ripresa in un contesto ancora caratterizzato da molti elementi avversi.

Tempi e intensità del recupero della congiuntura non sono ancora scontati, e la politica economica non potrà permettersi di abbassare la guardia.