PNGR e impianti "minimi": quale disegno di mercato?

La pubblicazione della proposta del PNGR (Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti) unitamente alle scelte in materia di classificazione degli impianti da parte delle Regioni (come integrati, minimi o aggiuntivi) sono destinati a impattare sul disegno di mercato della gestione dei rifiuti urbani. I flussi di rifiuto organico avviati a recupero vengono attratti in una logica di “autosufficienza” regionale, sacrificando un principio di libera circolazione a vantaggio di una gestione di prossimità. Accordi tra regioni per la gestione su base di macroarea sono invece possibili per i rifiuti urbani avviati a recupero energetico (indifferenziati, scarti delle RD e da trattamento). Un’impostazione che non sembra esente da vizi procedurali: il disegno di mercato andrebbe infatti demandato ad una Legge, piuttosto che alla programmazione regionale.
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