Sostenibilità, la terza via: la “spinta gentile”

Secondo un report di DONATO BERARDI, IRENE IVOI e MICHELE TETTAMANZI di REF RICERCHE la difesa dell’ambiente non richiede necessariamente impegnative e costose riforme ma può avvenire anche a costo zero, orientando i comportamenti di ogni giorno dei cittadini con politiche persuasive ad effetto immediato – Dall’acqua al doggy bag: alcuni esempi di successo.
Dove sta scritto che l’impegno per l’ambiente debba passare per forza e soltanto attraverso drastiche e costose riforme? In realtà, esiste anche una via soft, per così dire culturale: la cosiddetta “spinta gentile”, ovvero il cambiamento attraverso i piccoli comportamenti di tutti i giorni, attraverso politiche che orientino l’agire dei cittadini in favore della sostenibilità. Insomma riforme a costo zero, si potrebbe dire, e se ne parla in un recente position paper del centro studi Ref Ricerche.
Si tratta di mettere in campo percorsi di sensibilizzazione, di istruzione e di formazione, soprattutto nei confronti dei più giovani, che risultano decisivi nella costruzione di una coscienza del problema, come si è visto con Greta Thunberg. Il punto debole, in questo caso, sta nel fattore tempo: infatti, l’effetto positivo di questa azione di “acculturamento” diviene evidente solo nel medio-lungo, dopo diversi anni. Esiste però una terza via, che prevede di progettare politiche persuasive sin da subito.